
Garantire l’accesso a un cibo sano, adeguato e sostenibile non è solo una risposta a un bisogno primario, ma una leva strategica per costruire comunità più giuste, sane, resilienti e rispettose dell’ambiente.
È da questa consapevolezza che nasce il nuovo bando promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, con l’obiettivo di contrastare la povertà alimentare e promuovere la creazione di sistemi territoriali del cibo più equi, partecipati e sostenibili.
Il bando, promosso dalle Missioni Diventare Comunità dell’Obiettivo Persone e Proteggere l’Ambiente dell’Obiettivo Pianeta, rappresenta un’evoluzione del percorso avviato nel 2022 con il bando “B2 = il bene x bene”, da cui eredita l’impegno nel rafforzare le reti territoriali per il contrasto alla povertà alimentare, ampliandone oggi la visione in chiave sistemica e sostenibile.
L’iniziativa si rivolge a raggruppamenti pubblico-privati attivi in Piemonte e Liguria e che operino su di un’area con almeno 10.000 abitanti, ad esclusione dei Comuni di Torino e Genova. Negli ultimi anni, il fenomeno della povertà alimentare ha assunto una dimensione sempre più complessa: La povertà alimentare non è riconducibile alla sola mancanza di cibo, ma investe aspetti legati alla qualità dell’alimentazione, all’impatto sulla salute, all’ambiente, alla dignità delle persone e alla possibilità di partecipare pienamente alla vita sociale.
I dati più recenti mostrano un aggravarsi delle disuguaglianze con oltre 5,7 milioni di persone in Italia che si trovano in condizione di povertà assoluta, con un incremento significativo dei minori coinvolti. Sul piano della povertà alimentare, l’aumento dei costi alimentari, insieme alle difficoltà economiche e sociali, ha reso ancora più evidente l’inadeguatezza di strumenti di contrasto spesso limitati da criteri troppo rigidi, stigma sociale o barriere logistiche.
In questo scenario, non basta più recuperare le eccedenze e distribuire aiuti ma è invece necessario promuovere un cambio di prospettiva, che affronti il problema alla radice e ne riconosca le molteplici dimensioni, legando alimentazione, salute, sviluppo del territorio e ambiente. Il bando “Verso politiche locali del cibo: sistemi territoriali e sostenibilità per il contrasto alla povertà alimentare” intende sostenere territori pronti a intraprendere questo cambiamento. L’obiettivo è accompagnare la transizione verso modelli locali in grado di garantire un approvvigionamento alimentare più stabile, vario, sano e rispettoso dell’ambiente.
Il bando incoraggia percorsi che mettano in rete attori diversi – pubblici e privati, istituzionali e civici – per migliorare le forme di approvvigionamento degli snodi locali di contrasto alla povertà alimentare, rafforzando, a titolo di esempio le filiere corte, valorizzando l’agricoltura sociale, promuovendo gli orti urbani.
Ogni proposta dovrà contribuire a costruire un sistema territoriale del cibo che consideri il cibo non solo come un diritto da garantire, ma anche come un elemento di benessere e sviluppo e che sia consapevole dell’importanza di ottimizzare la capacità di raccolta dati per pianificare e programmare gli interventi.”
Il percorso si articola in due fasi.
La prima, con scadenza il 7 novembre 2025, prevede la presentazione di una manifestazione di interesse, che consentirà ai raggruppamenti selezionati di accedere a un percorso di capacity building.
La seconda fase, con scadenza l’8 maggio 2026, permetterà di presentare una proposta progettuale dettagliata.
L’iniziativa si inserisce pienamente nelle linee strategiche dettagliate all’interno del Documento Programmatico Pluriennale 2025–2028, attraverso cui la Fondazione orienta le proprie azioni verso la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile.
In occasione del lancio del bando, l’Ente filantropico torinese promuove inoltre una procedura selettiva aperta per l’individuazione di soggetti che si occuperanno di attività di project management, supporto alla progettazione, capacity building e monitoraggio dei dati.
Attraverso questo nuovo bando, la Fondazione Compagnia di San Paolo rinnova il proprio impegno nel promuovere soluzioni innovative e generative, capaci di rispondere alle sfide sociali e ambientali del presente con strumenti concreti e visione di lungo periodo. Perché il cibo, quando è davvero accessibile, dignitoso e sostenibile per tutte e tutti, diventa una chiave per ripensare il futuro delle nostre comunità.
Perché garantire a tutte le persone un accesso continuo, dignitoso e sostenibile al cibo non è solo un obiettivo di giustizia sociale, ma una delle fondamenta su cui costruire comunità più coese, inclusive e capaci di affrontare le sfide del nostro tempo.
Sono ammessi al Bando raggruppamenti pubblico-privati attivi in uno specifico territorio delle regioni Piemonte e Liguria che abbia una popolazione complessiva di almeno 10.000 abitanti. Sono esclusi dalla presente i Comuni di Torino e Genova, già oggetto di altre linee di intervento della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Per raggruppamento si intende un insieme di soggetti che, in funzione dei loro specifici ruoli, collaborano alla realizzazione di un’iniziativa. Un raggruppamento è composto da:
- l’ente capofila che formalizza la richiesta di contributo alla Fondazione Compagnia di San Paolo e, in caso di assegnazione, cura i rapporti con la medesima;
- i partner, enti che, sulla base di un apporto sostanziale (non necessariamente implicante un contributo economico), partecipano al processo di progettazione e realizzazione del progetto proposto;
- altri “soggetti della rete” che, per modalità o livello di intensità di coinvolgimento, non rientrano nel partenariato formalizzato o non vi possono prendere parte in quanto soggetti non ammissibili ai sensi delle “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” della Fondazione, ma possono essere parte del progetto e concorrere alla sua realizzazione.
I raggruppamenti potranno essere composti, a titolo esemplificativo, dai seguenti soggetti:
– enti impegnati in azioni di contrasto alla povertà alimentare;
– enti di ricerca e formazione;
– altri enti pubblici, tra cui Aziende Sanitarie Locali, Enti parco;
– realtà produttive o imprese della filiera alimentare;
– enti che promuovono lo sviluppo locale (tra cui Gruppi di Azione Locale);
– soggetti che promuovono forme di governance locale sul cibo (distretti del cibo,
comunità del cibo);
– associazioni di categoria e reti di imprese;
– donatori di beni;
– associazioni o gruppi impegnati in azioni di advocacy;
– enti, associazioni, gruppi anche informali, che, in forza del loro radicamento territoriale, possano garantire la prossimità e la capillarità di risposta.
Il ruolo dei soggetti all’interno del raggruppamento sarà determinato, come precedentemente anticipato, dalle modalità e intensità di coinvolgimento e dalla presenza dei requisiti indicati nelle “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” presente sul sito web della Compagnia di San Paolo alla sezione “La Fondazione” (https://www.compagniadisanpaolo.it/it/documenti-istituzionali/regolamenti-e-linee-applicative/): capofila e partner dovranno ottemperare ai requisiti contenuti nelle Linee applicative, mentre gli enti che non li soddisfano potranno essere riconosciuti come soggetti della rete. Solo capofila e partner potranno essere beneficiari del contributo della Fondazione.
Si segnala inoltre che i seguenti enti di secondo livello, il Banco Alimentare del Piemonte, il Banco Alimentare della Liguria, il Banco delle Opere di Carità e il Banco Alimentare per la provincia di Alessandria, non potranno essere capofila, ma potranno partecipare al Bando come partner o soggetti della rete, anche su più proposte in ragione dell’ampiezza territoriale coperta dal proprio intervento.
Il partenariato dovrà essere effettivo e valorizzare i ruoli e le competenze di tutti gli enti promotori. Verranno considerate con particolare favore le manifestazioni di interesse che vedano la compresenza di comuni ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Inoltre, verrà dato valore a manifestazioni che contemplino la partecipazione di più enti partner a livello locale, con caratteristiche tra loro diverse e complementari.
Questo Bando non definisce le caratteristiche del territorio di interesse dei raggruppamenti in termini di dimensioni geografiche e/o demografiche, ad eccezione del fatto che l’intervento proposto interessi un’area con almeno 10.000 abitanti. Ciascun raggruppamento è invitato ad individuare la propria area territoriale di intervento sulla base di criteri di efficacia e rilevanza. In particolare, si incoraggia una lettura strategica del territorio che consenta di ottimizzare e migliorare le filiere locali di approvvigionamento e distribuzione del cibo, valorizzare le sinergie già in essere, promuovere lo scambio di buone pratiche, nonché favorire la condivisione di strumenti, processi e indirizzi strategici nell’ambito delle politiche locali del cibo e del contrasto alla povertà alimentare. Durante la Fase 2 la Compagnia, su richiesta degli enti titolari delle proposte, si riserva la possibilità di valutare l’allargamento dei soggetti della rete, l’ ampliamento del partenariato e/o accorpamenti delle stesse proposte sulla base di criteri di scalabilità, efficacia e impatto.
Le proposte progettuali dovranno collocarsi nel quadro del contrasto alla povertà alimentare, come delineato nelle sezioni “Elementi di contesto” e “Finalità generali e obiettivi specifici del bando” di questo documento.
Le proposte dovranno operare su ciascuno degli ambiti sotto definiti e descritti. Per ciascun ambito vengono di seguito presentate diverse linee di intervento possibili, tra cui i raggruppamenti potranno individuare quelle a loro più confacenti in base al livello di sviluppo e alla maturità del proprio sistema territoriale. Questa flessibilità permetterà di adattare gli interventi alle specifiche esigenze e risorse di ogni contesto. Sarà inoltre possibile individuare ulteriori linee di intervento maggiormente aderenti al contesto, purché coerenti con l’ambito di riferimento.
- Rafforzamento, innovazione e sostenibilità delle forme di approvvigionamento e distribuzione del cibo nelle reti di contrasto alla povertà alimentare, con un’attenzione alla riduzione del loro impatto ambientale
- Potenziamento delle infrastrutture logistiche e dei nodi territoriali di distribuzione
- Promozione di reti di raccolta e redistribuzione di eccedenze e di forme di acquisto coordinato
- Prevenzione e/o riduzione degli scarti alimentari attraverso modelli organizzativi e gestionali innovativi
- Sviluppo di filiere alimentari sostenibili e locali, attraverso la costruzione di filiere corte, reti tra produttori, trasformatori e distributori locali, la promozione dell’agricoltura sociale, urbana e periurbana, l’attivazione di relazioni solidali tra produzione e consumo; la valorizzazione di pratiche agroecologiche e rigenerative
- Sviluppo di forme, strumenti e spazi per garantire un accesso più ampio ed equo a un’alimentazione sana e a basso impatto ambientale (ad es. che promuova una transizione proteica vegetale), tenendo conto delle esigenze specifiche dei destinatari sia sotto il profilo nutrizionale sia dell’accessibilità fisica, e assicurando che le reti di distribuzione siano in grado di intercettare anche le nuove fasce di povertà.
2. Governance, partecipazione e politiche locali del cibo
- Attivazione o rafforzamento di tavoli di coordinamento territoriale che coinvolgano enti pubblici, istituzioni scolastiche, organizzazioni del terzo settore, cittadinanza attiva, mondo della produzione, ricerca e imprese, anche attraverso azioni facilitazione e formazione.
- Sviluppo di visioni condivise e piani strategici territoriali per il cibo, costruiti attraverso percorsi partecipativi e capaci di orientare l’azione pubblica in modo integrato (ambiti: salute, welfare, ambiente, educazione, produzione, …).
- Realizzazione di studi, analisi e mappature territoriali funzionali alla definizione di politiche locali del cibo.
- Promozione di strumenti permanenti di governance alimentare, come comunità del cibo, consigli del cibo, osservatori locali, che favoriscano la continuità nel tempo e il radicamento istituzionale delle iniziative avviate.
- Costruzione di strategie di comunicazione pubblica e advocacy, per aumentare la consapevolezza e il riconoscimento del cibo come diritto.
- Sviluppo e implementazione di azioni specifiche legate alle politiche locali del cibo.
3. Promozione culturale ed educazione alimentare
- Percorsi educativi e formativi rivolti a target differenziati (es. beneficiari diretti, volontari, popolazione studentesca, famiglie, operatori e operatrici, cittadinanza), capaci di promuovere scelte alimentari consapevoli e contrastare stigma e stereotipi legati alla povertà.
- Attivazione di processi partecipativi e laboratori territoriali su cibo, salute e sostenibilità ambientale, volti a rafforzare la centralità del tema del cibo nelle comunità locali e la loro
capacità trasformativa. - Organizzazione di eventi pubblici, momenti conviviali, campagne di sensibilizzazione che promuovano narrazioni positive e inclusive intorno al cibo.
5. Sostenibilità economica e finanziaria
- Elaborazione di piani di sostenibilità a medio-lungo termine, che assicurino il mantenimento e lo sviluppo delle azioni avviate anche oltre la durata del contributo.
- Individuazione e attivazione di fonti di finanziamento complementari e/o ricomposizione e riallocazione di risorse locali già esistenti, pubbliche e private, incluse forme di cofinanziamento, contributi da fondazioni, donazioni, sponsorizzazioni, investimenti sociali o partnership innovative.
- Coinvolgimento di attori economici territoriali, tra cui imprese, cooperative, reti di economia solidale e distretti del cibo, nella costruzione di filiere sostenibili.
Le richieste di contributo dovranno inoltre prevedere:
– la partecipazione al sistema di monitoraggio e valutazione previsto dall’iniziativa, fornendo i dati la cui definizione sarà condivisa con la Compagnia;
– la collaborazione alla realizzazione di iniziative di comunicazione, definite insieme alla Fondazione, che raccontino l’impatto dei progetti, al fine di favorire la sensibilizzazione sui temi del Bando e la valorizzazione delle attività oggetto del presente Bando.
Le iniziative meritevoli di contributo dovranno prevedere l’inizio delle attività entro luglio 2026 con una durata di 24 mesi.
Le candidature dovranno essere presentate da un partenariato composto da almeno tre enti, di cui un ente pubblico (comune, unioni di comuni o ente gestore delle funzioni socio-assistenziali) del territorio nel quale si realizzerà il progetto e almeno due enti del terzo settore, con competenze ed esperienze nell’ambito oggetto del Bando. Ogni ente potrà presentare in qualità di capofila un’unica proposta. Sarà tuttavia possibile partecipare in qualità di partner ad un massimo di due proposte.
Fase 1
Per presentare la propria manifestazione di interesse è obbligatorio servirsi della procedura “ROL richiesta on-line”, nella sezione “ROL” del sito della Fondazione Compagnia di San Paolo, compilando il modulo specifico per la presente iniziativa denominata “Verso Politiche locali del cibo – Fase 1” nonché gli allegati di seguito elencati:
– la scheda illustrativa del raggruppamento, del sistema di distribuzione e delle forme di governance (Allegato A Scheda raggruppamento, rete, governance);
– matrice che sintetizza, per ciascun ambito di intervento, gli obiettivi strategici individuati, le azioni previste e il piano economico suddiviso per ambiti di intervento e comprensivo delle quote di cofinanziamento (Allegato B Quadro strategico e piano economico preliminari).
Il termine di presentazione delle proposte della Fase 1 è fissato entro le ore 14:00 del 7 novembre 2025. Entro tale termine sarà necessario chiudere e inviare la richiesta, debitamente firmata, tramite il sistema ROL nel sito della Fondazione Compagnia di San Paolo. Si raccomanda pertanto di concludere la compilazione della domanda in tempo utile alla sua corretta trasmissione digitale entro il termine.
Fase 2
Terminata la fase di capacity building, i raggruppamenti selezionati nella fase 1 saranno invitati a formalizzare la richiesta di contributo presentando una progettazione di dettaglio.
Alla richiesta, da effettuarsi anche in questo caso tramite la piattaforma ROL compilando l’apposito modulo denominato “Verso Politiche locali del cibo- Fase 2”, dovranno essere allegati, pena l’inammissibilità della proposta, i documenti progettuali predisposti secondo i moduli messi a disposizione dalla Fondazione Compagnia di San Paolo al termine della Fase 1.
Laddove ne riscontrasse la necessità, la Fondazione si riserva di richiedere ai raggruppamenti informazioni aggiuntive e integrazioni.
Il termine di presentazione delle proposte della seconda fase è fissato entro le ore 14:00 dell’8 maggio 2026.
Informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti all’indirizzo e-mail missionecomunità@compagniadisanpaolo.it.
Domande di natura tecnica sulla compilazione della ROL potranno essere poste all’indirizzo e-mail assistenzarol@compagniadisanpaolo.it.
Per leggere il testo completo del bando e la procedura selettiva aperta per le attività di supporto al bando e scoprire come inviare la propria candidatura, è possibile