Scadenza: le ore 13 del 02 ottobre 2025

‘A braccia aperte’ Bando a favore di orfani di vittime di crimini domestici (seconda edizione) di Con i bambini – soggetto attuatore del ‘Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile’ Legge 28 dicembre 2015 n. 208 articolo 1, comma 392 – Con i bambini impresa sociale srl (da ora in avanti ‘Con i bambini’), costituita il 20 giugno 2016 e interamente partecipata da Fondazione con il Sud, è stata individuata da Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio Spa), in base al protocollo d’intesa sottoscritto tra Acri e Governo, come soggetto attuatore del ‘Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile’ (‘Fondo’)1 di durata triennale (L. 208/2015, art. 1, comma 3922). Lo stesso protocollo di intesa prevede che le linee di indirizzo e gli orientamenti relativi all’utilizzazione del Fondo siano affidate a un ‘Comitato di indirizzo strategico’.
L’istituzione del Fondo costituisce un’importante sperimentazione per rendere operante una strategia complessiva nazionale, alimentata e ispirata dalle migliori esperienze territoriali, di lotta alla povertà educativa dei minori, con effetti di lungo periodo.
Con questo Bando, ‘Con i bambini’ prosegue e amplia l’iniziativa ‘A braccia aperte’, pubblicata nel corso del 2020 e riconosciuta come modello di intervento di riferimento su questo tema anche nel confronto istituzionale, per consolidare ed estendere la rete nazionale di supporto agli orfani di vittime di crimini domestici esistente.

Il fenomeno dei crimini domestici rappresenta un problema grave e diffuso in Italia, con ripercussioni che si estendono ben oltre le vittime dirette. A vivere le conseguenze dei crimini domestici vi è una categoria di persone particolarmente vulnerabile: i cosiddetti ‘orfani speciali’, bambini e ragazzi che perdono un genitore a seguito di un omicidio commesso dall’altro genitore. Questa situazione, purtroppo, è tutt’altro che marginale e richiede un’attenzione crescente.
Sebbene l’aggiornamento costante dei dati sia una sfida, le statistiche più recenti e le analisi di enti come l’ISTAT, il Ministero dell’Interno e le associazioni antiviolenza confermano una persistente e allarmante incidenza dei femminicidi e, più in generale, degli omicidi in ambito familiare. In Italia, ogni anno, decine di donne vengono uccise da partner o ex partner, e in una percentuale significativa di questi casi, sono presenti figli minori. Le stime più prudenti indicano che, annualmente, centinaia di bambini si trovano a dover affrontare la perdita contemporanea di entrambi i genitori a causa di un omicidio-suicidio o di un omicidio seguito da arresto. Questo dato rende l’Italia uno dei paesi europei con un numero elevato di ‘orfani speciali’. A livello europeo, la consapevolezza del fenomeno è in crescita, ma la raccolta dei dati omogenea e la codificazione esatta dei ‘figli orfani di femminicidio’ (o più ampiamente, di crimine domestico) sono ancora in fase di
affinamento.
La vita dei figli di vittime di un crimine domestico viene fortemente sconvolta, dal momento che non affrontano un lutto ordinario, ma un trauma complesso e stratificato, che comprende:
 la perdita violenta e contemporanea di entrambi i genitori: uno ucciso, l’altro in carcere o latitante. Questo impedisce un processo di elaborazione del lutto ‘normale’ e li espone a un senso di abbandono e tradimento profondo;
 il trauma dell’esposizione: spesso, bambini e ragazzi sono stati testimoni diretti o indiretti delle violenze che hanno preceduto l’omicidio, se non dell’atto stesso, con la conseguente esposizione a un disturbo da stress post-traumatico (PTSD) complesso;
 la stigmatizzazione sociale: portano il ‘marchio’ di una tragedia familiare che li isola e li rende oggetto di pietismo o, peggio, di giudizio.
Le conseguenze subite da questi bambini e ragazzi sono multiple e rintracciabili a vari livelli: giuridico, sociale e psicologico.
Sul piano giuridico, la gestione della responsabilità genitoriale diventa complessa. Se il genitore superstite è detenuto, subentra la sospensione o la decadenza della responsabilità, e si deve nominare un tutore. Si aprono questioni legate all’eredità (spesso non vi sono beni o vi sono debiti), al risarcimento del danno (spesso
illusorio, data l’indigenza o l’incapacità economica del genitore omicida) e alla protezione delle vittime secondarie. Le lungaggini burocratiche e giudiziarie aggravano le condizioni di benessere, già compromesse dal lutto, dei bambini e dei ragazzi.
Sul piano sociale, i bambini e ragazzi orfani di crimini domestici si trovano sradicati dal loro contesto. Devono spesso cambiare casa, scuola, città, perdendo i riferimenti sociali (amici, insegnanti). L’inserimento in nuove
Bando “A braccia aperte” 2025 – Con i bambini 5
famiglie affidatarie o presso parenti può essere problematico, a causa della scarsa preparazione del contesto
di accoglienza, di resistenze interne o di tensioni familiari preesistenti.
Infine, dal punto di vista psicologico, l’evento traumatico di un crimine domestico crea una vera e propria sindrome denominata child traumatic grief. Il bambino, sopraffatto dalla sofferenza e dalla reazione al trauma, diviene incapace di elaborare il lutto, trovandosi intrappolato in uno stato di dolore cronico. In alcuni casi, poi,
la famiglia affidataria è quella del padre omicida, per la quale il riconoscimento del crimine del familiare in carcere spesso non è immediata. Le cicatrici indelebili devono essere curate con sensibilità, attenzione costante, ma anche praticità.
Gli orfani hanno bisogno di cure psicologiche, assistenza scolastica, orientamento professionale, ma soprattutto occorre ridare senso ai loro tragitti esistenziali. Fa la differenza, per il buon esito degli interventi, anche il tempismo con cui si interviene: prima si avvia la presa in carico dei bambini, maggiore saranno le
ricadute positive. La situazione è aggravata dal fatto che anche i caregiver, in prevalenza familiari della vittima, divengono incapaci di gestire il lutto o spesso mettono in atto condotte iperprotettive che, in realtà, acuiscono le sofferenze. Dal punto di vista sociale e relazionale, si riscontra il rischio di stigmatizzazione, con la
conseguente difficoltà di creare legami con i pari, o si subiscono anche i conflitti tra le famiglie dei genitori, che recidono rapporti un tempo significativi. Un ulteriore elemento traumatico risiede anche nella distruzione del valore positivo assunto dalla relazione uomo-donna, con la conseguente percezione che la donna
rappresenti un oggetto da manipolare e possedere. Occorre aiutare i bambini e gli adolescenti a ricostruire un modello sano delle relazioni di coppia. Prendersi circa degli orfani vuol dire considerare con estrema attenzione anche il tema della relazione di genere che conduce molto una storia d’amore a divenire una relazione di maltrattamento, che non dà spazio a scambi affettivi significativi.
L’accudimento degli orfani speciali ricade spesso sui parenti stretti (nonni, zii), che si trovano improvvisamente a gestire una situazione complessa senza adeguato supporto e spesso con scarse risorse economiche. Nonni anziani o zii con le proprie famiglie possono faticare a far fronte alle esigenze emotive, psicologiche ed economiche di un bambino traumatizzato. Mancano spesso formazione specifica e sostegni economici adeguati ad affrontare le terapie psicologiche necessarie e le spese quotidiane.
I costi per la società sono ingenti: spese legali, costi di assistenza sociale, psicologica e sanitaria a lungo termine, costi legati all’abbandono scolastico e, in prospettiva, alla marginalizzazione sociale di persone non adeguatamente supportate. Anche per le famiglie affidatarie/parenti, i costi economici diretti e indiretti (es.
rinuncia al lavoro per accudimento) sono significativi.
La crescente consapevolezza ha portato all’attivazione di importanti iniziative sia in Italia, come la Legge 4/2018 (‘Orfani di crimini domestici’), che rappresenta un pilastro fondamentale, introducendo misure di sostegno economico e psicologico per i bambini e i ragazzi orfani, estendendo i benefici previsti per le vittime
di terrorismo e mafia. Tale legge riconosce una serie di tutele processuali ed economiche. Si tratta di una legge innovativa ma viene poco utilizzata in quanto le procedure per la sua applicazione sono complesse. Per esempio, si procede automaticamente al sequestro dei beni dell’indagato per risarcire i danni dei figli della mamma uccisa, si stabilisce un fondo economico dedicato e si dà la possibilità a questi orfani di cambiare cognome.
Familiari e caregiver degli orfani, non sono in grado di destreggiarsi nelle procedure amministrative, vivono molte difficoltà pratiche e non la sfruttano.
Nonostante i progressi legislativi e le iniziative in atto, la strada per garantire una protezione e un supporto pieni ed efficaci a questi ‘orfani speciali’ è ancora lunga. Richiede un impegno costante, un coordinamento multi-agenzia rafforzato, investimenti adeguati in risorse umane e finanziarie, e una cultura della prevenzione
che permei ogni livello della società.
L’iniziativa ‘A braccia aperte 2020’, con il suo carattere fortemente innovativo nell’approccio al tema, nella tipologia di servizi attivati e nella scala nazionale assunta, è stata riconosciuta come modello di intervento di riferimento anche nel confronto istituzionale.
L’iniziativa ha promosso la realizzazione di interventi di presa in carico, formazione e inclusione socio-lavorativa delle persone di minore età5 che siano divenute orfane a seguito di crimini domestici.
Non esistono in Italia esperienze similari maturate nella gestione di questo fenomeno. Per la prima volta, con l’iniziativa ‘A braccia aperte’ ci si occupa di questi orfani per restituire loro fiducia, opportunità di crescita (tramite percorsi formativi, doti educative, esperienze di socializzazione e sviluppo della propria personalità con strumenti adeguati alle loro esigenze), cercando di ridare un significato alla loro esistenza duramente segnata.
Nel concreto, i 4 progetti stanno promuovendo la costruzione di una solida rete affettiva e relazionale che sostenga gli orfani nella loro crescita, attivando sistemi per la precoce intercettazione del rischio di violenza domestica.
L’iniziativa è riuscita a coinvolgere partenariati integrati e multidisciplinari in grado di prendere in carico tempestivamente e individualmente gli orfani speciali, offrendo loro un supporto specializzato e costante in seguito all’evento traumatico e garantendone il graduale reinserimento sociale e la piena autonomia personale
e lavorativa. La sfida che i primi apprendimenti restituiscono è quella di condividere con il settore pubblico le esperienze e i servizi sperimentati, mantenendo i caratteri irrinunciabili perché indispensabili per trattare questo dramma con credibilità:
– presa in carico tempestiva di minori e accompagnamento dei caregiver;
– continuità nel tempo e prossimità competente;
– capacity building degli operatori coinvolti;
– attività di prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado;
– forte coordinamento con giustizia minorile e servizi sociali territoriali;
– flessibilità operativa nell’intervento.
La valutazione di impatto dell’iniziativa ‘A braccia aperte 2020’ restituisce una panoramica dei risultati raggiunti fino ad oggi e degli apprendimenti da cui è possibile ripartire per l’elaborazione di nuove iniziative. La minore età deve riferirsi al momento dell’evento criminoso che determina la condizione di orfano. Inoltre, potranno essere inclusi come beneficiari dell’intervento solo gli orfani che non abbiano, al momento della scadenza del presente bando, ancora compiuto i 21 anni.

In funzione della qualità dei progetti che saranno successivamente elaborati, è messo a disposizione un ammontare complessivo di 10 milioni di euro, suddiviso in due linee di intervento complementari (5 milioni per il rifinanziamento delle progettualità già avviate, 5 milioni per il finanziamento di nuove reti).
Tutti gli enti di terzo settore, in linea con le caratteristiche richieste, sono invitati a presentare la propria proposta di progetto on line tramite la piattaforma Chàiros entro le ore 13:00 del 2 ottobre 2025.

Possono presentare una proposta in risposta al presente bando nuovi partenariati costituiti da almeno tre soggetti (‘soggetti della partnership‘), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione dei progetti personalizzati rivolti agli ‘orfani speciali’.
Ogni partnership individua un soggetto (‘soggetto responsabile’), deputato al coordinamento della partnership e alla gestione dei rapporti, anche in termini di rendicontazione, con l’impresa sociale ‘Con i bambini’.
I partenariati candidati, e in particolare i soggetti responsabili, saranno valutati in base alle competenze ed esperienze nell’ambito di intervento previsto, nonché in base alla capacità di coinvolgere una pluralità di enti pubblici e privati, presenti nei territori e funzionali alla realizzazione dell’intervento.

I progetti, corredati di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilati e inviati esclusivamenteon line attraverso la piattaforma Chàiros, raggiungibile tramite il sito internet www.conibambini.org, entro e non oltre le ore 13:00 del 02 ottobre 2025.
I proponenti dichiarano di accettare, mediante l’invio on line della proposta, tutte le condizioni previste dal presente bando e dai suoi allegati. Inoltre, alcune informazioni (ragione sociale, informazioni sulla proposta) potranno essere altresì diffuse a mezzo stampa, sul sito, sui social network, sul bilancio o sul materiale promozionale di Con i bambini.
La proprietà intellettuale di tutti i documenti prodotti dall’ente (a titolo esemplificativo e non esaustivo: documenti della proposta, allegati tecnici, rapporti di monitoraggio e valutazione, pubblicazioni relative ai progetti sostenuti dalla Fondazione con il Sud o da Con i bambini impresa sociale srl) e caricati sulla piattaforma
Chàiros nell’ambito della proposta resta in capo al medesimo ente, il quale, tuttavia, con l’accesso alla piattaforma Chàiros, concede a Fondazione con il Sud e a Con i bambini il diritto di disporre di tali documenti per qualsiasi finalità di comunicazione e divulgazione istituzionale, escludendone l’utilizzo per finalità commerciali. La documentazione acquisita tramite la piattaforma Chàiros potrà essere condivisa con altri enti
pubblici o privati interessati a erogare contributi o a svolgere attività di studio, ricerca e/o formazione in ogni caso connesse con gli obiettivi istituzionali di Fondazione con il Sud o Con i bambini. Fondazione con il Sud e Con i bambini si impegnano a non trasmettere la documentazione acquisita ad enti potenzialmente ‘in
concorrenza’ con i soggetti titolari della proprietà intellettuale per l’accesso ai finanziamenti erogati.
In fase di valutazione, Con i bambini si riserva la possibilità di richiedere eventuale ulteriore documentazione rispetto alle informazioni fornite e di effettuare verifiche e incontri di approfondimento con il proponente al fine di ricevere i chiarimenti che si rendessero necessari.
Nel caso in cui una proposta venga selezionata, Con i bambini ne darà comunicazione esclusivamente al soggetto responsabile mediante invio di apposita comunicazione riportante, fra l’altro, le condizioni sottostanti l’erogazione del contributo. La lista dei progetti selezionati sarà pubblicata sul sito di Con i bambini. Con i bambini potrà procedere, dopo l’approvazione del contributo, alla rimodulazione del piano dei costi e delle attività della proposta e potrà, in qualsiasi momento, richiedere al soggetto responsabile (e/o ai soggetti della partnership) un confronto sullo stesso e sugli indicatori utilizzati.
L’esecuzione della proposta dovrà avere inizio entro 180 giorni dall’assegnazione del contributo. Con i bambini revocherà l’assegnazione del contributo qualora si verifichino inadempienze gravi da parte dei soggetti della partnership (ivi incluso il soggetto responsabile) e, se del caso, potrà richiedere la restituzione delle somme precedentemente erogate. Saranno, ad esempio, considerate inadempienze gravi, tali da causare la revoca del contributo: la mancanza delle autorizzazioni necessarie ai lavori di ristrutturazione da parte dei soggetti preposti nei tempi previsti, la non veridicità delle informazioni fornite, ecc., in qualsiasi momento esse si verifichino. Il soggetto responsabile sarà in tal caso tenuto all’immediata restituzione di quanto eventualmente già erogato. La comunicazione con cui si assegna il contributo potrà, inoltre, individuare ulteriori casi di inadempienze considerate gravi.

Per ulteriori chiarimenti, si prega di scrivere al seguente indirizzo email: iniziative@conibambini.org o di contattare telefonicamente gli uffici dell’area ‘Attività istituzionali’ di Con i bambini al numero 06/40410100 (interno 1), negli orari di assistenza previsti e indicati sul sito: https://www.conibambini.org/contatti/
Laddove le risposte fornite siano di interesse generale potranno essere pubblicate nell’area FAQ (Domande Frequenti) sul sito di Con i bambini (www.conibambini.org), a integrazione di quanto già previsto dal presente bando. Si raccomanda, pertanto, di visionare periodicamente questi canali per essere prontamente informati delle eventuali novità.

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