Scadenza: 14 aprile 2022.

Bando della Compagnia di San Paolo Simbiosi – Insieme alla natura per il futuro del pianeta

Il 2021 ha segnato l’inizio del “Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema”, vale a dire un periodo cruciale per invertire concretamente il degrado degli ecosistemi, dei paesaggi, delle acque interne e degli oceani, con l’obiettivo di ristabilire la loro funzionalità ecologica e migliorare la sostenibilità dell’ecosistema antropizzato. Si tratta di una prospettiva ambiziosa che prevede di combinare in modo sinergico la ricerca scientifica, i governi, le risorse finanziarie e l’impegno dei cittadini per combattere la crisi climatica e per migliorare la sicurezza alimentare, l’approvvigionamento idrico e la biodiversità.

Il 2030 rappresenta anche la scadenza per il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile enunciati nell’Agenda 2030, così come la deadline della Strategia Europea per la Biodiversità e della relativa attuazione italiana (Strategia Nazionale per la Biodiversità 2030), che comprendono una molteplicità di impegni ed azioni di restoration ecology, volte a migliorare la resilienza degli ecosistemi attraverso i principi delle cosiddette Nature-based Solution, la creazione di infrastrutture verdi e le tecniche di rinaturalizzazione.

Il Green Deal europeo rappresenta la principale risposta da parte dell’Unione Europea alle attuali sfide legate al clima e all’ambiente.
Senza pretese di esaustività, tra le iniziative chiave volte a raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo, si ricorda la già citata strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, così come la strategia “From Farm to Fork” , la legge europea sul clima (European Climate Law) e i Piani nazionali per l’energia e il clima (National Energy and Climate plans): tale pacchetto di ambiziosi interventi avrà un ruolo centrale nel plasmare la transizione verde.

A completare l’insieme delle proposte presentate in materia di clima e ambiente, l’Unione Europea ha stanziato risorse molto consistenti per sostenere la transizione verde, sia attraverso il bilancio 2021-2027, sia attraverso il programma integrato Next Generation EU che ha imposto ai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) dei singoli Stati di destinare il 37% delle risorse disponibili ad azioni per il clima, per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per la tutela della biodiversità. La Commissione Europea ha inoltre sancito il principio del do no significant harm, stabilendo così che nessuna misura dei Recovery Plan europei possa avere impatti negativi sull’ambienti con effetti significativi e permanenti.

Accogliendo questa linea strategica, il Ministero della Transizione Ecologica (MITE) ha recentemente firmato l’”Accordo per la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano” del valore complessivo di 330 milioni di euro previsti dal PNRR. Tale progetto si propone di contribuire a preservare e valorizzare la naturalità diffusa, la biodiversità e i processi ecologici legati a ecosistemi pienamente funzionali, oltre alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Tra gli obiettivi centrali della misura vi è poi il recupero dei paesaggi antropizzati, il blocco del consumo di suolo e il ripristino delle superfici utili.

Tale dispiego di risorse trova giustificazione nella letteratura scientifica, che rivela come il quadro relativo allo stato di conservazione del capitale naturale e della biodiversità planetaria stia progressivamente peggiorando e con esso la capacità dei nostri sistemi di garantire un futuro prospero, equo e sostenibile anche per le future generazioni.

Il Quarto Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia (2021) illustra come il nostro Paese possieda uno dei territori con il più elevato tasso di biodiversità in Europa, grazie anche alla sua diversità climatica e ambientale.Tuttavia, su 85 tipologie di ecosistemi censiti dal Rapporto, sono 29 quelli che risultano ad alto rischio e sono in maggioranza legati ad ambienti umidi, ad alta quota, nella fascia costiera e nelle pianure dell’agricoltura e della zootecnia intensive.

La biodiversità italiana è poi rappresentata dal patrimonio forestale che copre circa il 40% della superficie nazionale e che ospita una grande varietà di forme di vita. Gli alberi forniscono un contributo importante nel mitigare i cambiamenti climatici e nel ridurre l’inquinamento atmosferico: da ciò le raccomandazioni e i modelli virtuosi suggeriti dal Comitato per il Capitale Naturale rispetto a promuovere un’azione di riforestazione anche urbana che utilizzi alberi e arbusti adeguati.

Il Rapporto evidenzia che nel periodo 2012-2018 l’entità di molti servizi ecosistemici e il conseguente valore economico stimato sono andati diminuendo. Arrestare e prevenire la perdita di biodiversità soprattutto negli ambienti più critici rappresenta dunque una delle priorità per contrastare la perdita di servizi ecosistemici. Le zone particolarmente esposte alla pressione antropica come le aree urbane e periurbane, le aree industriali e limitrofe, le regioni costiere devono prevedere estesi interventi di ecological restauration attraverso soluzioni nature-based per recuperare quantità e qualità dei suoli e favorire la capacità di stoccaggio di carbonio, facilitare la sopravvivenza e la funzionalità degli ecosistemi e massimizzare i servizi ecosistemici. È oggi un dato acquisito che sistemi economici e ambientali si influenzano reciprocamente e che possono funzionare armonicamente solo in una logica di sviluppo sistemico sostenibile in cui la crescita economica non implichi il depauperamento del capitale naturale. Allo stesso modo, è ampiamente dimostrato che la biodiversità è essenziale per la sicurezza alimentare, per il benessere e la salute dell‘umanità e che oggi è necessario cogliere le opportunità per integrare in una nuova idea di sviluppo gli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19. L’approccio al tema della protezione del capitale naturale deve perciò avere una valenza sistemica, volta a identificare e valutare in maniera integrata gli impatti che diverse azioni possono avere sulle forme di capitale esistente (naturale, sociale, umano, economico) e sulle loro interconnessioni, riconoscendo nel contempo il valore generato da tutti quei capitali e la nostra dipendenza da essi.

In coerenza con il quadro strategico nazionale e internazionale illustrato, nel 2019 la Fondazione Compagnia di San Paolo ha lanciato la prima iniziativa (“Bando Restauro Ambientale Sostenibile”) volta a sostenere lo sviluppo di nuove progettualità finalizzate alla rigenerazione, alla protezione e alla valorizzazione del patrimonio naturale delle aree maggiormente antropizzate dei territori di Piemonte e Liguria.

Alla luce degli esiti positivi del Bando, la Compagnia di San Paolo intende dare continuità all’iniziativa, proponendo un’edizione rinnovata del medesimo Bando.

Obiettivi specifici del bando

Il Bando intende stimolare progettualità concrete e sostenibili volte a migliorare la quantità e la qualità del capitale naturale, proteggere, valorizzare e ripristinare gli ecosistemi marini, terrestri (anche agricoli) e contrastare la perdita di biodiversità, nei territori di Piemonte e Liguria.

In particolare, il Bando persegue i seguenti obiettivi:

favorire iniziative di rinaturalizzazione e di restituzione di capitale naturale nei centri urbani
contribuire a proteggere e recuperare gli ecosistemi terrestri, fluviali e marini
contribuire a proteggere la biodiversità, sia a livello di habitat e biomi sia di specie
promuovere il miglioramento ambientale degli agroecosistemi e delle produzioni agricole
rafforzare il ruolo del capitale naturale nelle strategie di pianificazione e dello sviluppo territoriale
promuovere modelli di gestione sostenibile delle risorse ambientali
favorire la consapevolezza pubblica e individuale riguardo ai benefici dell’investimento in capitale naturale, anche per le sue ricadute sull’economia e la società

I progetti dovranno connettere specifiche finalità ambientali con il benessere sociale e le prospettive di sviluppo della comunità, oltre a rafforzare la resilienza dei territori rispetto alle sfide ambientali.

Saranno pertanto valutate positivamente le proposte che includano il coinvolgimento attivo della cittadinanza, nelle fasi di progettazione dell’iniziativa e/o nelle successive fasi di attuazione e gestione.

I progetti, oltre all’intervento specifico sul patrimonio naturale, dovranno prevedere anche azioni collaterali di sensibilizzazione ed educazione ambientale.

Il termine di presentazione delle domande è previsto alle ore 12:00 di giovedì 14 aprile 2022.

Entro tale data sarà necessario chiudere e inviare la richiesta, debitamente firmata, tramite il sistema ROL (Richiesta On Line) nel sito della Compagnia di San Paolo.

Non saranno accolte domande pervenute alla Compagnia successivamente alla scadenza del Bando.

Modalità di presentazione delle domande

I partecipanti dovranno utilizzare esclusivamente la procedura ROL (Richiesta On Line) sul sito della Compagnia e l’apposita modulistica alla voce “Bando Simbiosi”.
Per informazioni sul Bando scrivere a: missioneambiente@compagniadisanpaolo.it specificando nell’oggetto Bando Simbiosi.

Nella sezione Contributi https://www.compagniadisanpaolo.it/it/contributi/simbiosi-insieme-alla-natura-per-il-futuro-del-pianeta/#1604397920991-96910cfd-137b è possibile scaricare il bando completo.

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