Con i bambini afghani

Scadenza: 2 novembre 2021, ore 16.

Con i bambini afghaniCon i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, lancia il bando “Con i bambini afghani”, iniziativa per avviare in tempi rapidi azioni di accompagnamento educativo, dentro e fuori la scuola, e di inclusione di minori e famiglie giunti in Italia dall’Afghanistan.
Obiettivo generale del bando è acquisire manifestazioni di interesse di soggetti qualificati a partecipare all’attività di co-progettazione di una iniziativa straordinaria dedicata ai profughi minorenni afghani (in famiglia e/o soli) giunti in Italia dall’Afghanistan e dai paesi limitrofi. L’obiettivo è avviare in tempi rapidi
percorsi di accompagnamento e inclusione, a scuola e all’interno delle comunità territoriali di riferimento, mediante una strategia integrata di prevenzione e contrasto delle discriminazioni. Particolare attenzione sarà rivolta alle bambine, alle ragazze e alle donne.
Nello specifico l’iniziativa intende:
– rispondere ai bisogni dei minori e delle loro famiglie intervenendo su più livelli, sia direttamente, sia con azioni rivolte agli enti istituzionali e ai servizi attivi sul territorio;
– attivare un sistema diffuso di inclusione che, attraverso il potenziamento della rete sociale di supporto, garantisca ai minori e alle loro famiglie lo stabile inserimento nella comunità, nonché il riconoscimento e la valorizzazione delle loro naturali inclinazioni, a partire dal vissuto di ciascuno.

Le azioni da attivare dovrebbero comprendere:
– la presa di contatto con minori e famiglie per facilitare l’iscrizione a scuola e la comprensione di regole, modalità e opportunità del nostro sistema d’istruzione; la cura della regolare frequenza e il progressivo inserimento in reti e relazioni sociali solide;
– l’attenzione al coordinamento tra l’inserimento a scuola secondo l’obbligo d’istruzione e la fruizione di tutti i diritti garantiti all’infanzia e all’adolescenza in Italia (con particolare riferimento al sistema sanitario nazionale e alla scelta del pediatra, al sistema integrato 0-6, alle opportunità specifiche derivate dall’offerta educativa dei CPIA, dalla formazione professionale regionale/sistema della IeFP, ecc.);
– l’accompagnamento all’apprendimento dell’italiano a scuola e fuori scuola, per i bambini/e e ragazzi/e, e anche per i loro genitori;
– il supporto all’apprendimento, a scuola e fuori scuola in tutte le discipline sia scolastiche sia attinenti all’ambito delle life skills, insieme al pieno riconoscimento delle competenze pregresse di ciascun minore;
– la cura della continuità e del progresso nella conoscenza orale e scritta della lingua di origine;
– la facilitazione della socialità per i minori e per le famiglie, in particolare quelle mono-genitoriali, nel vicinato, entro i quartieri e le città di accoglienza attraverso iniziative di incontro, scambio culturale, sport, gioco, convivialità, ecc.;
– l’offerta di esperienze e di occasioni formative nell’ambito di sport e di espressioni creative di ogni tipo (teatro, musica, manipolazioni, arti visive, pittura, danza, scrittura creativa, ecc.);
– il rafforzamento dell’alfabetizzazione ICT;
– le opportunità di viaggio e incontro in diversi luoghi d’Italia e di conoscenza del nostro patrimonio naturale e culturale;
– il supporto psicologico utile tanto nei processi di rielaborazione quanto in quelli di orientamento e di progettualità futura.
In un’ottica di sistema, ciascun ente aderente alla presente iniziativa dovrà contribuire al percorso di integrazione e di costruzione delle azioni a livello locale e curare e ampliare la rete di rapporti con le istituzioni locali, come il Tribunale per i minorenni, i servizi sanitari locali, i centri per l’impiego, le scuole di ogni ordine e grado (tra cui i Cpia), gli enti attivi nell’orientamento e formazione professionale.

Per questa call è stato stanziato un budget complessivo di 3 milioni di euro.
Gli enti ritenuti saranno chiamati a partecipare a un percorso di co-progettazione, della durata di circa 2 mesi.
A CHI È RIVOLTA
Possono manifestare il proprio interesse solo gli Enti del Terzo Settore che:
– siano costituiti da almeno 2 anni in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata.
– abbiano sede legale o operativa in Italia.
Oltre al soggetto responsabile, la partnership dovrà essere composta da almeno un altro ente di terzo settore. Gli altri membri della partnership possono essere enti appartenenti al mondo della scuola, delle istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese.

A questo link il testo completo del bando.

Pagina del bando.

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