Inizia lunedì 20 novembre alle ore 18 presso il Salone di Rappresentanza dell’Ospedale S. Croce in Via Michele Coppino 26 a Cuneo il 39° Corso di formazione per nuovi volontari Avo (Associazione Volontari Ospedalieri), un’iniziativa realizzata in collaborazione con il CSV (Centro Servizi volontariato) Società Solidale.

Il corso è rivolto alle persone che intendono dedicare un po’ del loro tempo ai malati soli e sofferenti, ricoverati nelle strutture ospedaliere Santa Croce e Carle di Cuneo o nelle case di riposo. Sono in programma sei incontri, secondo il programma allegato che saranno tenuti da medici, formatori, psicologi e altri operatori sanitari.

Il corso sarà introdotto dal dottor Livio Tranchida, Commissario dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle e dalla relazione su “Cosa significa diventare volontari AVO” tenuta dal presidente Avo Cuneo Massimo Silumbra.

Negli incontri successivi (23 – 27 – 30 novembre e 4 e 11 dicembre) i relatori tratteranno tematiche specifiche, come gli aspetti relazionali e pratici del volontario vicino ai malati in ospedale, parleranno di relazione di aiuto, dell’accoglienza e cura del malato, del volontariato nelle residenze per anziani e dei cambiamenti di vita connessi

Il corso è gratuito ed è aperto a tutti i cittadini che abbiano compiuto i 18 anni.

Le adesioni possono essere perfezionate presso la segreteria Avo di Corso Dante 58, Cuneo aperta  il mercoledì e venerdì mattina; lasciando un messaggio telefonico al numero 0171-67038 o via mail a  info@avocuneo.com; sarà possibile iscriversi anche direttamente alla prima lezione.

Al termine degli incontri formativi e a seguito del colloquio di ammissione, i nuovi volontari che saranno ritenuti idonei, inizieranno il servizio come tirocinanti nei vari reparti, affiancati da un volontario effettivo che fungerà da tutor.

Diventare volontari Avo comporta una scelta di vita: avvicinarsi anche solo con un sorriso a chi soffre, a chi è debole, a chi si sente solo negli ospedali e nelle case di riposo vuol dire sentire la necessità di un cambiamento all’interno di una società dominata dalla crisi economica, dalla caduta dei valori per riscoprire l’importanza del donarsi “all’altro” bisognoso di attenzione, cura, affetto, in un rapporto vicendevole di sostegno e ascolto.

Per essere volontari contano soprattutto quattro parole: attenzione, ascolto, accoglienza e accompagnamento. Occorre mettere “L’altro” al centro della nostra attenzione, ascoltarlo cercando di capire il suo modo di vedere e pensare, rispettando e leggendo i suoi segnali, i suoi tempi; . sentirsi al suo fianco per dialogare con lui, per condividere pesi e speranze.

L’impegno richiesto è di sole due ore di servizio a settimana, ma prevede il sentirsi parte attiva di un’Associazione presente in tutta Italia da quasi 50 anni con 240 sedi e oltre 16.000 volontari attivi.