Durante il periodo estivo, studentesse e studenti del Liceo Artistico Musicale “Bianchi Virginio” e dell’I.I.S. “S. Grandis” di Cuneo hanno partecipato a un progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) in collaborazione con diverse realtà del territorio. Il percorso ha coinvolto associazioni attive sul fronte sociale come ACAT, Telefono Donna e Mai+Sole, nonché operatori e operatrici del servizio pubblico, tra cui lo sportello di ascolto AL34, psicologhe del SERD (Servizio per le Dipendenze) e un’avvocata del Forum Ordine degli Avvocati/Commissione Pari Opportunità di Cuneo.

Il progetto si è articolato attorno a due tematiche centrali e urgenti: la violenza e la parità di genere da un lato, e le dipendenze digitali dall’altro. Divisi in due gruppi, gli studenti hanno avuto modo di approfondire questi argomenti attraverso incontri, testimonianze e momenti di confronto, trasformando poi le riflessioni emerse in prodotti comunicativi originali e creativi, pensati per parlare direttamente ai loro coetanei.

Il primo gruppo ha realizzato un poster, due cartoline e un video per sensibilizzare sui temi legati alla violenza di genere e alla necessità di costruire relazioni basate sul rispetto e sull’uguaglianza. Il secondo gruppo ha lavorato sulle dipendenze digitali, dando vita a un poster e a un video che riflettono sull’uso consapevole della tecnologia e dei social media. Entrambi i gruppi hanno inoltre progettato il logo del proprio progetto, simbolo dell’identità e del messaggio che hanno voluto trasmettere.

Attraverso linguaggi visivi e multimediali, i ragazzi hanno dato voce alle loro idee, ponendosi l’obiettivo di raggiungere e sensibilizzare i loro pari con messaggi diretti, autentici e incisivi. Questo percorso ha rappresentato un’occasione preziosa per coniugare creatività, responsabilità civica e impegno sociale.

Diario di bordo

Diario di Bordo del progetto

Le Dipendenze Digitali - Video PCTO 2025

La Violenza di Genere - Video PCTO 2025

La cartolina raffigura una figura – dal genere indefinito – che si avvicina a una porta illuminata, simbolo di libertà. Sul pavimento, dietro di sé, lascia delle impronte inizialmente rosse come il sangue, che rappresentano il dolore e la sofferenza vissuti. Man mano che si avvicina alla luce, però, queste impronte si fanno sempre più chiare, a indicare il progressivo distacco da una relazione tossica.

La cartolina mostra una bilancia, simbolo di equilibrio. Al centro, due figure dal genere indefinito – rappresentanti una coppia – si abbracciano, a simboleggiare la parità e l’armonia all’interno di una relazione sana.

Questo poster raffigura due mani che spezzano una catena, accompagnate dalla scritta: “Educare alla parità – per spezzare la catena della violenza”. L’immagine trasmette un messaggio di liberazione, sottolineando come l’educazione alla parità sia fondamentale per rompere il ciclo della violenza.

Questo poster mostra un ragazzo in piedi di fronte allo schermo di uno smartphone, da cui spunta una mano simile a quella di un burattinaio. Dai suoi fili, collegati alle braccia e al collo del ragazzo, emerge un forte senso di controllo e manipolazione. Sullo sfondo, il filo spinato accentua l’idea di prigionia, suggerendo come la tecnologia possa intrappolare e condizionare profondamente chi ne fa uso.